TIRIAMOLI DENTRO, NON BUTTIAMOLI FUORI

Rimango contrario. Essendo scarsamente (o per niente, ormai) interessato a convincere il maggior numero di persone riguardo a questa o quella mia opinione, esigo però da chiunque intenda argomentare in merito a cose serie – e chiunque lo deve esigere da me – che si parli e si ascolti in maniera seria.
Non è emettendo bandi di esclusione nei confronti di minorenni, per lo più infraquattordicenni, che si combatte la cretineria di coloro che si oppongono alle vaccinazioni. Costoro – i minorenni – non hanno alcuna colpa e l’unico rilievo che possa essere loro mosso è quello di avere due genitori imbecilli (oppure uno solo: e l’altro/a, del tutto inane), talmente imbesuiti dalla pubblicità, da trenta anni di berlusconismo e di analfabetismo di ritorno, da non rendersi conto dei disastri che le loro proteste a bocca larga provocheranno. Ulteriore conseguenza spiacevole – una delle minori: ma quando le conseguenze cosiddette ‘minori’ si contano in gran numero, finiscono per diventare ‘maggiori’ – è che, quando si tireranno le somme, ci sarà pace e perdono per tutti.
In Italia, le somme si tirano sempre. E’ la maschera della democrazia spuria, fasulla: non sia mai che si rimproveri il potere di occultare le cose. Sono finiti i tempi della caldaia a Piazza Fontana, della raffica partita accidentalmente a un posto di blocco della legge Reale o del solito idiota uscito dal MSI dieci minuti prima di sparare; quanto alla bomba sul volo Itavia Bologna-Palermo sentiamo solo più le voci di qualche militare rincoglionito. No: le denunce si fanno, le inchieste pure; tutto viene portato a conoscenza di tutti. Vedrete, a tempo debito, gli strepiti sul ponte Morandi. E’ DOPO, che si concreta la puttaneria pseudodemocratica. Aveva ragione quella mia conoscente naturalizzata italiana ma ancora sufficientemente statunitense per poter dire che ‘voi in Italia perdonate sempre tutti.’ Per cui quando, fra una trentina di anni, si conteranno le vittime delle mancate vaccinazioni, i genitori che oggi protestano contro la prevenzione saranno ancora vivi e vegeti ma non dovranno temere alcunché: ci sarà perdono e pietà per tutti e insomma il momento era quello che era, ben altri sono i responsabili (il benaltrismo è un’altra forma di perdonismo italiota), e ci sono cose ben più urgenti di cui occuparci – ve ne sono sempre.
Escludere dalla scuola, dalla comunità con gli insegnanti e gli altri coetanei, dall’apprendimento, solo perché chi detiene la potestà genitoriale ha deciso di non procedere alla vaccinazione, è un surplus di sventura che pagheranno i suddetti minorenni. Che diventeranno adulti a serio rischio per la salute propria e altrui e con un irreparabile deficit cognitivo e di istruzione: per non parlare del fatto che i genitori avranno gioco facile a recitare la parte delle vittime discriminate dalla società totalitaria (era dai tempi dell’entrata in politica di Berlusconi che non si sentivano alti lai provenire dalla maggioranza ex silenziosa, che parevano essere usciti da decenni vissuti nella Repubblica Sovietica Italiana), e di questo contageranno – loro sì! – i propri figli i quali, a loro volta, oltre che a rischio malattia, saranno pure esposti a quello di perpetuare la sciagura genitoriale.
C’è il rischio che, ammettendoli in classe, vi possano essere delle conseguenze verso soggtti fisicamente più deboli e non protetti – magari perché, in ragione di determinate loro patologie, non hanno potuto essere a loro volta vaccinati – ? Ebbene, si faccia della profilassi in altro modo, pur di mantenere vivo per quei bambini e ragazzi il diritto allo studio e alla socialità e pur di evitare che l’ignoranza assuma, nel nostro come in altri Paesi, il livello, la gravità e la diffusione di altre malattie endemiche. Contro quasi tutte basta un vaccino: l’ignoranza è, per la generazione che ne viene affetta, un male incurabile.

Cesare Stradaioli