LETTERA APERTA AL MINISTRO LUCIANA LAMORGESE

Signor Ministro,
da avvocato e da cittadino devo rappresentarLe tutto il mio disappunto e il mio disaccordo in merito a quanto da Lei dichiarato in Parlamento, a proposito dei fatti accaduti a ottobre 2021 a Roma e di recente a Torino.
Ho trovato decisamente risibili le Sue affermazioni – o dovremmo chiamarle ‘informative’? – in merito al comportamento delle forze di polizia durante la manifestazione asseritamente ‘No Vax’ di Roma, che nella realtà altro non era che un vero e proprio cavallo di Troia utilizzato dagli scherani neofascisti di Forza Nuova per porre in atto un annunciatissimo assalto a una sede della CGIL. Definire insufficiente, inadeguato o riduttivo il dislocamento e l’impiego delle forze dell’ordine è un favore che Lei non merita e un torto alla lingua italiana: la parola schifezza sarebbe più appropriata, per quanto magari poco elegante. Un manipolo, quanto caro questo termine a Benito Mussolini e ai suoi lugubri nostalgici, di picchiatori ha avuto libero e indisturbato accesso alle vie cittadine, in spregio di permessi e autorizzazioni e ha avuto tempo e modo di fare strame all’interno di una sede sindacale. Per puro caso non si sono avuti feriti o peggio.
In un Paese civile (o normale, citando Massimo D’Alema), già solo per questo fatto il responsabile della polizia, vale a dire il Ministro degli Interni, avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni seduta stante. Quanto allo scioglimento di ‘Forza Nuova’, mi trovo d’accordo con chi sostiene che sarebbe un pannicello politico dotato della medesima forza dissuasiva dell’applicazione (sic) dela legge Scelba contro l’apologia di fascismo: zero, virgola zero.
Peraltro, neppure questo pannicello Lei ha ritenuto di utilizzare.
Quanto ai fatti di Torino, se possibile Lei si è comportata in modo ancor più riprovevole.
Al di là dell’utilizzo di un linguaggio giurassico (alla manifestazione avrebbero preso parte affiliati all’Autonomia Operaia, movimento politico sparito da decenni – se lo lasci dire da uno che ne ha fatto orgogliosamente parte), degno dei peggiori questurini degli anni ’50, basterebbe la sola dichiarazione secondo la quale le cariche della polizia furono necessarie in quanto nel corteo ci sarebbero stati degli infiltrati dei centri sociali. A parte il fatto che non risulta vi sia uno specifico divieto rivolto ai centri sociali di prendere parte a manifestazioni che esprimono libere opinioni, Lei dovrebbe spiegare per quale motivo siano stati bastonati gli studenti che sfilavano per protesta contro l’alternanza scuola-lavoro e la morte di un loro collega e non quegli infiltrati: per caso il suo sarebbe un suggerimento per il quale, al fine di ottenere migliori risultati a scuola, si dovrebbe dare 3 in pagella a chi studia e non a chi batte la fiacca e se lo merita?
Siccome, però, al peggio non vi è mai fine, Lei ha toccato definitivamente il fondo affermando che il ragazzo che ha perso la vita non fosse assimilabile a tanti altri morti sul lavoro, in quanto si trattava di uno studente. Ora, a parte le ironie (e la comprensibile ira di parenti e amici del ragazzo) che meritereste Lei e chi Le scrive gli interventi, volendo rimanere sulla lingua italiana, se una (sciagurata) legge espressamente parla di ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO, è evidente che quando lo studente si trovi a scuola sarà uno studente, ma quando si trova a svolgere quell’attività lavorativa posta in alternanza (attenzione al termine: alternanza, non sinonimo), diamine sarà uno che lavora, nel momento in cui gli piomba addosso un paio di tonnellate di qualsiasi cosa.
Signor Ministro, Lei si è dimostrata non all’altezza del delicato e fondamentale compito che le è stato improvvidamente affidato.
Mi auguro che un solerte ripensamento – l’autocritica è, spesso, segno di maturità e consapevolezza – La induca a fare l’unica cosa positiva per il Paese e, glielo auguro sinceramente, per la Sua coscienza. Non ritengo opportuno specificare cosa.

Rispettosamente la saluto
Cesare Stradaioli

inoltrata febbraio 2022