COSE DA DIRE

Laura Boldrini è una figura di spicco nella politica italiana e non solo e non tanto per il fatto di ricoprire la terza carica dello Stato – come è noto, in caso di contemporaneo impedimento di Mattarella e del Presidente del Senato Piero Grasso, Boldrini assumerebbe di fatto la carica di Presidente della Repubblica – ma anche per la notorietà di cui godeva già in precedenza presso gli ambienti internazionali, in ragione del fatto di avere ricoperto importanti cariche all’interno dell’ONU, particolarmente sui rifugiati; per non parlare del fatto di essere, se pure non la prima nella storia repubblicana, una donna a ricoprire un incarico così prestigioso a livello istituzionale.

Fa, pertanto, specie, come in più di un’occasione, si sia dimostrata non esattamente all’altezza del proprio ruolo e dell’importanza che necessarialente riveste la sua carica. I battibecchi e le frizioni all’interno della Camera dei deputati, specie con alcuni rappresentanti del M5S meritano poca attenzione: chiunque abbia fatto parte in vita propria di un’assise – politica, amministrativa, giudiziaria – o anche abbia partecipato a un collegio docenti o a una qualche assemblea di condominio, sa benissimo come dissapori e contrasti facciano parte del tutto e, in certa misura, siano pure necessari per una corretta dialettica, in particolar modo se compito di questa o quella riunione è prendere decisioni importanti.

Ebbene, la risposta data a coloro i quali – Giorgia Meloni e Salvini – le hanno mosso critiche per non avere stigmatizzato gli episodi di Rimini che avrebbero avuto alcuni cittadini africani come probabili autori di gravissimi reati (stupro e violenti pestaggi), è stata insufficiente, indolente, rancorosa. Tratti – bisogna dirlo – storicamente tipici di una tradizione di sinistra, a cui Boldrini appartiene, specie quando le critiche appaiono meritate.

Cioè a dire: vero, verissimo, che Boldrini non abbia detto né espresso, in nessuno modo, alcunché rispetto a quei fatti; e la risposta, “Non si può commentare ogni fatto di questo tipo“, è brutta, non adatta, vagamente odiosetta. E’ altrettanto comprensibile quanto sia difficile seguire giorno per giorno la cronaca nazionale, specie per chi ha l’agenda quotidianamente piena: esistono, però, gli uffici stampa, i portavoce, esistono cerchie di collaboratori, la cui scelta misura la capacità di una personalità politica.

Cosa avrebbe dovuto rispondere Boldrini? Avrebbe dovuto ammettere la propria mancanza, avrebbe dovuto per questo chiedere scusa alle vittime e fare ammenda, riconoscendo la validità delle osservazioni fatte, ringraziando pure chi gliele aveva rivolte. Avrebbe così colto l’occasione per scusarsi anche per non avere commentato i fatti di qualche giorno addietro, quando due ragazzi ITALIANI, hanno preso a calci una cittadina nigeriana incinta in un autobus, chiamandola ‘negra di merda’ e minacciando di farla abortire. Avrebbe dovuto, infine, esprimere l’intenzione della Presidenza della Camera di istituire un osservatorio permanente su fatti di violenza sessuale e di razzismo, con lo specifico compito di letteralmente bombardare il web di interventi, ogni qual volta si registrasse nel nostro Paese un fatto del genere. In altri termini, fare sentire concretamente la voce, la solidarietà, l’impegno dello Stato, per bocca o penna di una rappresentante apicale.

Sarebbero stati conseguiti, a parere di chi scrive, due risultati di notevole importanza – a parte l’evitare di scendere a battibeccare con simili personaggi: non si esce mai puliti, a giocare nel fango; prima di tutto, avrebbe fatto sentire la propria voce in senso ‘positivo’ e non ‘negativo’, o peggio, negatorio (a dire che non è sempre possibile fare tutto, per quanto sia umanamente vero, si rischia di sentirsi invitare a dare le dimissioni), ed è pur sempre la voce della Presidente della Camera; in secondo luogo, come dicono i giornalisti americani, avrebbe lasciato in mano a Meloni, Salvini, Gasparri e tutta la fauna del genere, un’enorme pistola scarica. Perché: cosa si può rispondere a qualcuno che ammette i propri errori e manifesta gratitudine e senso di iniziativa?

Per contro, a cosa si possa rispondere a chi, anche un tantino infastidita, come Boldrini, farfuglia scuse da quattro soldi, l’unico limite è la fantasia. E la destra razzista e xenofoba italiana, di fantasia ne ha da vendere. Lo vedremo a febbraio 2018.

Cesare Stradaioli