COSA C’E’ DA FARE

Lascerei da parte l’enfasi: provare a sottrarvisi, una volta tanto. Non perderei tempo a fare la conta, come suggerisce qualcuno, dall’interno della propria reclusione, mentale oltre che intramuraria.
Eviterei, come suggeriscono costoro – con la sicumera di chi l’aveva già proposto in passato: quasi nessuno l’ha fatto e quasi tutti mentono spudoratamente – di elencare chi propose e mise in atto il progressivo e sistematico depauperamento della sanità pubblica, come pure della scuola, a tutto favore dell’opzione privata in entrambi i casi e in spregio del chiarissimo dettato costituzionale; chi teorizzò la messa all’angolo dello Stato; chi, combattendo una lotta di classe con una forza e una determinazione che avrei voluto vedere nella Sinistra, chiese e ottenne l’abolizione di regole nel campo del lavoro, della sua sicurezza; dei governanti che hanno aderito – ben retribuiti ovvero utili idioti – all’idea di mercificazione della persona, del primato della finanza e della compressione di diritti e retribuzioni; di giornalisti, comunicatori, firme di riferimento che fino a ieri hanno sproloquiato su Europe Unite mitizzate nella testa di ciascuno, rigirando a proprio uso e propaganda le parole di Spinelli, Rossi e altri, straparlando di unioni e solidarietà fra stati, mentre alcuni di costoro si comportavano – e tutt’ora lo fanno – né più e né meno che da mascalzoni in dispregio di qualsiasi regole minima. Di chi, insomma, disse o non disse, fece od omise di fare, mentì per vocazione o sotto ricatto; si tratta di persone già morte o del tutto fuori corso, i quali neanche se lo volessero potrebbero fare qualcosa di diverso. Prendersela con costoro sarebbe l’ennesimo abbaiare alla luna e scegliere l’obbiettivo sbagliato.
Il passato è dietro di noi e la ruota del tempo non torna sui propri passi.
Invito tutti, per contro, quale che sia l’opinione politica di ciascuno, a redigere un elenco dei quanti, OGGI, spendano parole di elogio per la sanità pubblica, per la decenza di una retribuzione, per la sicurezza sul lavoro, per il recupero della dignità umana che va sempre anteposta al valore di ogni singola merce e che alzano alti lai sul progetto europeo, ripromettendosi impegno a chiarire dove cosa come e quando. Prendete, prendiamo nota, nomi e cognomi, di chi ADESSO, parla di tutto ciò: dovrà renderne conto, quando tutto questo sarà finito o almeno ci consentirà non solo di uscire di casa, ma di andare a esprimere il nostro voto, a far sentire la nostra voce.

Cesare Stradaioli