CAPITAN RENZI, OPERAZIONE ANNIENTAMENTO SINISTRA: MISSIONE COMPIUTA

Il rinoceronte bianco o l’aquila calva – per fare due esempi fra le specie in via di estinzione – nascono tali e, finché sono in vita, tali rimangono. Non diventano qualcosa d’altro, solo perché l’uomo li stermina, a fucilate o tramite l’inquinamento ambientale o finché la selezione naturale decide che il loro tempo sulla Terra è finito. L’elettore, invece, può mutare geneticamente dal punto di vista politico: ma prima di tutto, nasce cittadino e tale rimane, tanto quanto gli animali dell’esempio, finché decide di votare o non gli è impedito.
L’esito delle elezioni regionali in Sicilia, un disastro per la Sinistra in genere e per il Pd in particolare, non fa che esprimere una continuità: la Sinistra intesa come raggruppamento politico è tecnicamente morta, nel nostro Paese; lo è tanto quanto, tecnicamente, è morto il rinoceronte bianco o come lo sarebbe il koala, se non fosse per l’intervento dell’uomo (nel primo caso tramite una sorta di fecondazione assistita, nel secondo col forzato mantenimento in vita che poco si differenzia dall’accanimento terapeutico). Rimangono in vita alcune strutture, molte delle quale sedicenti di sinistra, nonché un certo numero di associazioni, movimenti, riunioni di singole personalità, tendenti a esprimere non solo le singole idee raggruppate ma anche un indirizzo politico o, quanto meno, un abbozzo.
Ma i cittadini italiani aventi diritto al voto, non sono né morti né in via di estinzione: sono sempre cittadini, solo che molti di costoro sono diventati elettori di sinistra geneticamente modificati. La combinazione di scienziati pazzi e apprendisti stregoni che nel corso dei decenni hanno svirilizzato e svuotato di senso il concetto di Sinistra nei partiti o coalizioni o raggruppamenti o chiamateli come più vi pare vi piace e vi fa comodo, compone un elenco di nomi e cognomi lunghissimo. Occhetto, D’Alema, Veltroni, Fassino, Bersani e compagnia cantante. Il lavoro, cominciato decenni fa, è stato portato a termine da Matteo Renzi, secondo quanto commissionato a lui e alla sua banda di ragazzini e ragazzine. 
Adesso, stare qui a rimettere in riga tutti i provvedimenti adottati dai governi di centrosinistra che hanno occupato Palazzo Chigi dal 2013 a oggi, per un’intera legislatura, sarebbe solo una oziosa ripetizione: sono pieni i fossi, di come e quando il Pd, partito composito di ex democristiani ed ex socialisti ed ex comunisti ed ex chissàcosa – dunque, per sua intrinseca natura, conflittuale e fatalmente destinato a diventare quello che doveva diventare, vale a dire la Democrazia Cristiana del terzo Millennio, e scusate se dico che gente democristiana doc come Bassetti o Zaccagnini non era di sicuro più centrista di Renzi o Orfini o qualsiasi altro componente della dirigenza attuale del Pd, se mai erano un tantino più a sinistra, di sicuro più attenti alle esigenze del mondo del lavoro – abbia dichiarato guerra senza quartiere e ad alzo zero al sindacato, sposato ogni possibile teoria economica liberista, utilizzato la decretazione d’urgenza come neanche Berlusconi sommando tutti i suoi governi; insomma, abbia posto in essere una politica decisamente suicida, dal punto di vista della sinistra. Decisamente più funzionale, nell’ottica della creazione del cosiddetto Partito della Nazione, versione tutta italiota della ‘Grosse Koalition‘ (la quale, di per sé, costituisce un gravissimo vulnus alla rappresentatività democratica e alla più piena espressione del dissenso).
Dal mitico 40% alle elezioni europee, che non ci stancheremo di ripetere era composto da una forte percentuale di elettori di centrodestra, in poi, il Pd è incorso in una sconfitta elettorale via l’altra, incluso e per primo l’esito dello sciagurato referendum del dicembre 2016, punto terminale di una lucida e programmata follia che, a dispetto della crisi economica, della povertà, della disoccupazione, dello sfascio della scuola e del territorio, ha sequestrato il Parlamento per otto mesi nella spasmodica ricerca di una riforma palesemente configgente con la Costituzione. Aiutato in ciò da un Presidente della Repubblica eterodiretto ovvero complice, sceneggiatore e interprete di una delle più orrende e patetiche pagine della politica italiana con la sua allucinante rielezione al Quirinale e da un altro, tutt’ora in carica, esangue e sistematicamente portato a dare l’impressione di essere stato costretto ad accettare una carica che, in tutta evidenza, non gli garba (manca da decenni un vero Presidente di tutti gli italiani, in grado di far sentire la propria autorevolezza: o sarà un caso che cuore e ragione facciano rimpiangere rispettivamente Pertini e Scalfaro, due uomini dalla schiena dritta che avevano il coraggio, con qualche fisiologica intemperanza, di dare peso e rilievo alla propria carica?), Matteo Renzi ha portato a termine il compito ricevuto, ossia disfare un partito di centrosinistra, coinvolgendo rappresentanti della Sinistra in decisioni indecenti quali, a titolo di esempio (e qualcuno, un giorno o l’altro ne dovrà rispondere) l’inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio, che, personalmente, equiparo a un colpo di Stato che peggiorerà la vita di milioni di persone per almeno trent’anni, e portandoli così alla vergogna e alla diserzione dal voto.
Contrariamente a quanto scrive la stampa, non sono scomparsi gli elettori di sinistra: hanno semplicemente votato altrove, o non hanno votato. Non è nemmeno cresciuta la percentuale di italiani che votano a destra: a parte il fatto che l’Italia non è e non è mai stata un Paese di sinistra, non fosse altro perché pur non essendo (più) fascista non è (ancora) antifascista, sono le percentuali di voto a destra che aumentano, non i votanti: e le percentuali aumentano per il semplice motivo che i cittadini di Sinistra non votano più a Sinistra o non votano proprio. Non facciamoci sempre prendere per il naso dai mass media.
Non sono estinti, a differenza delle povere bestie di cui sopra: sono sempre fra noi, siamo noi stessi, il che dovrebbe portare alla considerazione, sfrenatamente ottimista – d’altra parte, se non si è ottimisti quando si perde, allora quando? A esserlo quando si vince son buoni tutti – secondo la quale se l’elettore potenzialmente ancora c’è, allora anche l’idea guida c’è ancora. Basta pensarla, scriverla e metterla in pratica. Ma che sia di Sinistra, però: con una cosa da fare assolutamente, vale a dire drenare tutti i voti di sinistra che oggi compongono l’elettorato del M5S e una da NON fare assolutamente, vale a dire rincorrere la Destra, per solito, vince sempre chi viene rincorso e mai colui che rincorre. Lo ripeteva anche Giovanni Trapattoni: le rimonte possono essere esaltanti, ma se stare in testa è faticoso, rincorrere è faticosissimo. E poi è notorio che la massaia accorta e sveglia compra sempre l’originale, piuttosto che l’imitazione. Perfino mia madre se la prendeva con Paolo Ferrari, che alla malcapitata di turno voleva appioppare due fustini tarocchi in cambio di quello originale: ma cosa crede, diceva questa signora nata nel 1922, che poco sapeva del femminismo, che le donne siano tutte cretine?

Cesare Stradaioli