A proposito di Gran Bretagna – II –

Diciamo che la pesante svalutazione della sterlina, iniziata appena resi noti i risultati del referendum sulla cosiddetta ‘brexit’ e tutt’ora in corso, danneggi l’economia britannica: diamolo per accertato e vero. Diciamo, quindi, che le conseguenze dannose che andrà a subire l’economia britannica, prendono le mosse da quel referendum, vinto dai populisti, secondo la stampa allineata e coperta la quale, a voci unanimi e mani strette con pressoché l’intera classe politica europea, li addita come responsabili dei disastri a venire.

Dunque: la maggioranza dei britannici vota EXIT. Subito dopo, una manovra speculativa, operante su tutte le piazze finanziarie mondiali, mette in crisi la valuta britannica. Cioè a dire: la svalutazione della sterlina non è provocata da una crisi economica, non da un andamento negativo della bilancia commerciale con l’estero, non dalla disoccupazione, non dagli scioperi (potrebbe sentirsi dire anche questo), insomma, non da risultati di natura economica. La crisi britannica nasce dalla speculazione in atto contro la sterlina, che a sua volta provocherà una crisi economica che farà pentire gli inglesi della scelta referendaria fatta.

Si pone impellente una domanda: CHI HA DANNEGGIATO L’ECONOMIA BRITANNICA?

O       Coloro che hanno votato per l’uscita dall’UE

O       Una masnada di criminali chiamati speculatori finanziari

Barrate la casella che ritenete più confacente al vero.

Cesate Stradaioli