STATISTICHE

 

Ieri Repubblica dedicava due intere pagine (la 2 e la 3), più richiamo in prima, al Rapporto di Reporters SF sulla libertà di stampa, ovviamente picchiando duro sulla vicenda di Grillo. Lo stesso hanno fatto altri giornali.

Ora, che Grillo abbia un’idea della libertà di stampa vicina a quella di Erdogan è un fatto, ma vorrei spendere qualche parola sul Rapporto in sé. Già questo tipo di classifiche mi lascia molto dubbioso, ma adesso ho avuto modo di confermare le mie perplessità: fatalità, proprio ieri mattina ero a un corso professionale tenuto, tra gli altri, da Giuseppe Mennella, ex direttore de l’Unità. Il quale ha definito analfabeti e asini gli estensori del Rapporto sottolineando alcune cose:

–         – La risalita in classifica dell’Italia di quest’anno è dovuta alla assoluzione di Fittipaldi e Nuzzi per la vicenda Vatileaks: peccato che tutto ciò riguardi lo Stato della Città del Vaticano e non l’Italia.

–         – I giornalisti sotto scorta in Italia non sono 6, come dice RSF, ma almeno 15 (dati del Ministero della giustizia).

–         – lo scorso anno l’Italia era crollata in classifica perché «è stata approvata una legge che alza da 6 a 9 anni la pena per diffamazione nei confronti di politici e funzionari pubblici». Legge che non esiste.

–         – precedentemente era di nuovo salita in classifica perché «è stata approvata la legge che elimina il carcere per i giornalisti nel caso di condanna per diffamazione». Legge mai approvata e ancora giacente in Parlamento.

–          Più altre amenità.

La cosa più triste, per il mondo dell’informazione italiana, è che si dia rilievo a minchiate come questo Rapporto solo in base alla convenienza politica del momento.

Chi fosse interessato ad approfondire l’argomento può visitare il sito www.ossigenoinformazione.it

ALBERTO ANDRIOLI