FALSE VERITA’

Nella cacofonia di questi giorni, successivi a due bombardamenti in Siria, uno avente come obbiettivo una città, con decine di vittime e centinaia di feriti, il secondo a opera della marina militare statunitense nei confronti di una base militare dell’esercito di Assad, dalla quale si ritiene siano partiti i micidiali ordigni dotati di gas ustionanti, la notizia sensazionale di oggi è che il cancelliere tedesco Angela Merkel e il primo ministro britannico Theresa May, si dicono ‘convinte’ che proprio da quella base aerea – dunque con piena responsabilità del presidente siriano in primis – sia partito il micidiale attacco missilistico al gas nervino. Le opinioni dei due capi di governo fanno seguito a quelli degli esecutivi francese, italiano, spagnolo e così via.

Ora, è necessatio partire da un punto fermo: non ci interessa, non ci deve interessare ciò che pensa questo o quel capo di governo, questo o quel presidente, questo o quel portavoce. Ciò che conta, che davvero è importante, se vogliamo una volta ogni tanto parlare di democrazia senza trafficare in aria fritta, è che quanto di va sostenendo, SIA VERO E COMPROVATO.

A prescindere dal fatto che, in ogni caso, non spetta agli Stati Uniti il compito di dare una risposta militare, quand’anche fosse giustificata e fossero provate le responsabilità del governo che si intende colpire, non essendo stati gli Usa incaricati da alcuna autorità internazionale – e neppure da alcun patto di alleanza con singoli Stati – rimane la considerazione indiscutibile che ci porta a dover prendere atto del fatto che, oggi come oggi, a diversi giorni dal primo massacro e dalla successiva reazione militare americana, non risulti in alcun modo comprovato che del primo sia responsabile la Siria, ovviamente nella persona del suo presidente.

E la cosa gravissima, sotto tutti i profili – umano, politico, strategico – è che dopo tutti questi giorni, con centinaia di occhi che in orbita intorno alla Terra sono in grado di sorvegliare qualsiasi angolo del pianeta, con l’indescrivibile dotazione tecnologica a disposizione quasi di chiunque (che va dal semplice cellulare a più sofisticati sistemi di comunicazione radio su diversi tipi di onde), nessuno è in grado di dimostrare, con qualche straccio di immagine o di suono, quello di cui figure apicali della politica locale e mondiale quali due capi di governo si dichiarano convinte, vale a dire che la responsabilità dell’uso di armi non convenzionali (per non parlare del fatto di avere avuto come obbiettivi dei civili: lo fa anche Israele, ma quello non è sgradito in Occidente, stomaci forti dalle nostre parti) sia da ascrivere ad Assad.

E questo anche mettendo da parte una considerazione, piuttosto elementare se si vuole, e cioè: per quale ragione Assad avrebbe dovuto compiere un gesto così abietto, che non può, per forza di cose, trovare il plauso di nessuno, sulla faccia della terra; quale convenienza avrebbe potuto avere a dare un simile ordine. E non si dica che il fine giustifica i mezzi, che da quelle parti e con certi personaggi, si tratta di pane quotidiano: avesse voluto, per provocare una propria, giustificata e legittima reazione, di qualsiasi genere, uno come Assad non avrebbe avuto alcuna remora a creare uno stato di vera e propria strategia della tensione, all’interno del proprio Paese. Due o tre omicidi ‘facilitati’ – magari di funzionari governativi ma non proprio tanto graditi al Presidente; una o due autobomba nel centro di Damasco ed ecco che l’esercito di Assad, senza far vedere al mondo corpi martoriati di bambini bruciati dal nervino, attirandosi l’esecrazione di tutta la comunità internazionale, avrebbe potuto scatenare l’inferno in maniera indiscriminata, colpendo a proprio piacimento. Ma queste sono altre considerazioni.

Rimane questo, da dire, e da ripetere, fino allo sfinimento: i cittadini europei devono dire ‘basta’ alla prassi secondo la quale il proprio esecutivo si accoda, prono, a questa o quella operazione militare americana o della Nato, con la semplice motivazione di ‘essere convinti’ che le cose siano andate come vengono dette, senza sollevare la benché minima obiezione o riserva o richiesta di maggiori chiarimenti. I cittadini hanno il diritto, il dovere di chiedere delle verifiche; di chiedere che le cose vengano dimostrate e di avere modo e maniera di farsene una opinione, perché la versione che addossa a qualcuno nello specifico la responsabilità di un gesto così orrendo non richiede – per essere dimostrata o confutata – particolari conoscenze in campo economico, finanziario, strettamente tecnico amministrativo e neanche di natura diplomatica. Non è necessario essere esperti militari; non occorre avere particolari competenze.

Gli Usa sostengono che il bombardamento sia partito da quella base? Ebbene, ci facciano vedere i filmati che ne diano dimostrazione. Si vedono talmente tante schifezze in rete e in televisione – ivi compresi i bombardamenti dei droni occidentali in Medio Oriente – che, al confronto, la semplice partenza di bombardieri o di missili diventa qualcosa da far vedere anche ai minorenni.

Non ci sono immagini? Non le avete? Non vi sono prove, visive o testimoniali? E allora non si dica più, dal primo governante all’ultimo dei cittadini, che si è ‘convinti’ della verità che passa attraverso un asettico portavoce, dando patente di autorità (e, quel che è peggio, di verità) indiscussa a uno Stato che ha ben precisi interessi in quella, come in altre zone strategiche del pianeta e che, questo sì, per certo, non fa mistero di usare con disinvoltura e impunità le armi che sovente colpiscono tutto tranne che obbiettivi militari. Ci si opponga in tutti i modi a prove di forza illegittime e immotivate – o, almeno, si faccia il gesto di farlo: basta così poco per salvare un minimo di dignità.

E’, in fin dei conti e a farla più semplice possibile, una questione di coscienza e di onestà.

Cesare Stradaioli