Di nuovo su: NON CONDIVISIBILE NON DIFENDIBILE

Dunque: nel legittimo esercizio dei suoi poteri costituzionali, il presidente della Repubblica interloquisce sui vari ministri. A proposito del professor Paolo Savona, respinge al presidente del consiglio incaricato Conte la sua proposta nomina al dicastero dell’Economia. Motivo: il profilo personale e le opinioni di Savona intorno alla questione dell’euro, specie in relazione alla sua convinzione che l’Italia potrebbe e dovrebbe prendere in considerazione l’uscita dalla moneta unica europea, vengono giudicati non idonei.  Per dirla neanche tanto fuori dai denti, viene fatto specifico riferimento al rischio che avrebbero corso i risparimatori italiani e la credibilità finanziaria dei titoli di stato: in buona sostanza, il nome di Paolo Savona non sarebbe suonato traquillizzante in ambito europeo.
Bene.
Notizia di poche ore fa: il professor Conte torna al Colle con una nuova lista di ministri, al cui interno troviamo nuovamente il nome di Paolo Savona. Ohibò: ma come? Di nuovo Savona? L’avranno rimesso dentro per non suscitare l’ira funesta di Salvini, ma sicuramente gli avranno dato un ministerucolo: per dire, il Turismo o la salvaguardia dei tetti cittadini. No. Paolo Savona verrà presentato come ministro per i rapporti con la Ue. Cioè a dire, arguta definizione di sir Peter, gli hanno tolto un mitra in quanto pericoloso e gli hanno dato un bazooka.
Voglio proprio vederlo, il prode presidente Mattarella, stringere la mano a un ministro, non più tardi di cinque giorni fa giudicato indatto a fare parte di una compagine governativa, nonché inviso all’Europa, per poi assistere al suo giuramento e alla firma come ministro per i rapporti con quella stessa Europa.
Come diceva quello sepolto a Highgate, la storia prima si presenta come tragedia e poi come farsa: e dove meglio, se non nel Paese del melodramma?
Cesare Stradaioli