Appunti per salvare la politica.

L’attuale tema della “casta” e dei costi della politica, se non ben indirizzato, può portare a soluzioni che riducono la democrazia ed ampliano il qualunquismo. Questo tema ingloba quel fenomeno diffuso dell’occupazione da parte della politica di ogni piega e articolazione della pubblica amministrazione, dell’economia e della società civile.

La sinistra deve rapidamente e coraggiosamente avanzare proposte concrete e articolate per non passare l’iniziativa a populisti demagoghi o furbetti  politici. Esempio concreto è quello della raccolta delle firme in atto per il dimezzamento dei parlamentari. E’ ovvio che tale soluzione spinge verso l’accentuazione del bipolarismo e del bipartitismo con grande felicità della parte moderata del PD e della destra del PdL.

La “Casta” non è formata solo dai politici ma anche da coloro che nel tempo, con un’accentuazione berlusconica, hanno ottenuto posti negli enti dello Stato nei suoi vari livelli geopolitici e nelle articolazioni pubbliche dei servizi, dello stato sociale, dell’istruzione, degli enti economici e delle aziende partecipate. Si aggiungono a queste articolazioni le corporazioni “private” che regolano il mercato del lavoro e che vanno dall’università agli ordini professionali senza trascurare ambiti dell’amministrazione della giustizia.

Per salvare la politica si deve smantellare tutto ciò anche se non è facile e se ci vorrà del tempo.

Non basta rimuovere persone o diminuire le convenienze riducendo i poteri  e i vantaggi economici. Si debbono cambiare le regole e le procedure.

Nessuna forza politica progressista o di sinistra può recuperare alla politica un numero consistente di cittadini e per un tempo prolungato se non rende esplicite, comprensibili e trasparenti le sue intenzioni in merito.

Le ipotesi che seguono sono esemplificative.

  1. La Casta politica e la riduzione dei costi.
  2. a) Per tutti i livelli di impegno istituzionale deve essere introdotto il principio della sospensione degli altri impegni di lavoro per tutta la durata dell’incarico; vogliamo politici che lavorino a tempo pieno.
  3. b) Deve essere introdotto il principio del divieto di cumulo delle cariche.
  4. c) Il sistema elettorale deve consentire la scelta di chi eleggere e gli eletti non possono cambiare schieramento politico dopo aver ricevuto il mandato.
  5. d) Non si possono ricoprire incarichi o essere eletti per periodi superiori a tre o quattro mandati
  6. e) Tutti i trattamenti economici e i benefit devono essere bloccati alla media europea e debbono essere soggetti ai prelievi previdenziali e fiscali cui sono sottoposti tutti i cittadini. Sui benefit si applica il trattamento fiscale ordinario. I trattamenti economici non debbono essere fatti regolamentari e per essere modificati debbono seguire l’iter delle leggi.
  7. f) Valutare l’ipotesi di una struttura parlamentare monocamerale con l’abolizione del Senato sostituito da una istanza nazionale composta da consiglieri regionali che abbia potere di esprimere pareri vincolanti su specifiche questioni.
  8. g) L’abolizione delle province deve essere accompagnata da una proposta esplicita dei passaggi di competenze ai comuni e alle regioni.
  9. f) Abolizione delle comunità montane. Si deve prevedere che i poteri vengano trasferiti ad una struttura composta dagli assessori o sindaci dei comuni delle attuali comunità.