NON MI INTERESSA

Non mi interessa.

Non sono interessato a sentir parlare o leggere di opportunità, necessità, contingenza, emergenza, realpolitik, non c’è alternativa, governabilità, percentuali, proiezioni, accordi, do ut des.

Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha detto o non ha detto, espressamente e solennemente davanti a un certo numero di testimoni, che il governo da lui presieduto mai avrebbe fatto ricorso al voto di fiducia per ottenere dal Parlamento l’approvazione della nuova legge elettorale?

Dica sì o no. Lo dica presto, subito, adesso. Perché non può essere SEMPRE consentito di dire una cosa e, nel giro di un momento, l’esatto contrario ovvero una smentita. In politica può accadere di dire parole di troppo, spendersi in promesse che poi non vengono mantenute; succede anche nelle democrazie maggiormente rappresentative e governabili che questo o quel politico si impegni – se stesso e/o il partito o il governo che rappresneta – nel fare o nel non fare qualcosa, per poi rimangiarsi quanto detto e promesso. Può succedere, fa parte delle cose umane e poche cose sono talmente umane (nel bene e nel male) come la politica: ma non è consentito abusarne. E in un Paese come l’Italia, a maggior ragione, quando ci si presenta come discontinuità o, quanto meno, in non lineare continuità con un esecutivo guidato a colpi di proclami, bisogna pesare le parole con molta attenzione.

E, in ogni caso, è ora di finirla con le ammuine, gli ammiccamenti, i vabbè, i c’è ben altro, i non sono questi i problemi. L’ha detto o non l’ha detto?

Perché, se l’ha detto, allora dovrebbe dimettersi, dato che, evidentemente in contrasto non solo e non tanto con la sua volontà e forse la sua opinione, quanto piuttosto con un impegno preso, piuttosto chiaro e inequivocabile, in prima persona, il governo  IL SUO GOVERNO – è andato in tutt’altra direzione. E’ da chiedersi come possa un Presidente del Consiglio, a fronte di una cosa detta in un certo senso, rimanere al suo posto se poi l’esecutivo al quale lui è posto a capo, agisca in modo esattamente e insanabilmente conflittuale.

Se non l’ha detto, allora non perda ulteriore tempo e la smetta anche lui di prendere per i fondelli gli italiani e LO DICA! Dica, chiunque mi mette in bocca cose che non ho detto, quale quella secondo la quale avrei detto che il governo non avrebbe messo la fiducia per una legge elettorale, delle tre l’una: o mente spudoratamente, o è dotato di una fantasia ineguagliabile o, nella migliore delle ipotesi, è sordo come una campana e non sa neanche leggere tanto bene le labbra.

Come che sia, in ogni caso, smentisca. Subito, che s’è già atteso troppo.

Il resto, il perché e il per come l’avrebbe detto, per quale motivo abbia agito diversamente, sottigliezze machiavelliche, impalpabili disegni politici, allineamento di armate in vista delle prossime elezioni: tutto questo sono solo chiacchiere e distintivo.

Cesare Stradaioli

 

p.s. opinione squisitamente personale: anche nel secondo caso, dovrebbe dare le dimissioni; un capo del governo che abbia l’improntitudine – o la debolezza, se del caso, nel farsi eteroguidare – di mettere la fiducia su una legge così fondamentale, semplicemente non è adeguato al compito che qualcuno gli ha scaricato addosso. Punto e basta e finiamola qui.

CS