METTIAMO CHE

Supponiamo, per pura ipotesi, che Luigi Zanda, capogruppo PD al Senato ed Ettore Rosato, capogruppo PD alla Camera, siano persone oneste, che agiscono politicamente senza secondi fini e che dicano realmente quello che pensano e facciano quello che dicono, in maniera consapevole e diligente.

Bene, all’indomani dell’approvazione parlamentare della nuova legge elettorale, primo firmatario proprio Ettore Rosato – da qui il nome latineggiante invalso, che pregherei i direttori di testate giornalistiche di non scrivere né ripetere più, perché trattasi di idiozia bella e buona – che attende la promulgazione del Presidente della Repubblica, dopo essere stata approvata a colpi di fiducia a raffica chiesti e ottenuti dal governo (a proposito: perché il governo dovrebbe porre la fiducia su una legge proposta non dal proprio interno, bensì dal componente di un ramo legislativo?), emergono nella buriana che ne è seguita, le voci dei due capogruppo del PD; i quali, in buona sostanza, dicono più o meno la stessa cosa: “Vi scandalizzate perché la fiducia è stata ottenuta con i voti decisivi del gruppo politico che, sottotraccia, fa capo a Denis Verdini? Ma guardate che senza Verdini  non avremmo avuto la legge sulle unioni civili.”

Lo sappiamo bene, senatore Zanda e onorevole Rosato, che la legge sulle unioni civili – largamente carente e incompleta, fra l’altro: è come definire atleta una persona senza braccia e con una gamba sola – è passata con quei voti, indirizzati da quell’individuo. Abbiamo buona memoria e ottima vista, non dubitate. Così come non ci siamo dimenticati di quante altre volte il governo Renzi e poi quello Gentiloni sono sopravvissuti sempre con quei generosi aiuti.

Guardate VOI, piuttosto che anche Verdini ha la memoria lunga e da ex macellaio sa tenere i conti molto bene, molto meglio di voi. E passerà alla riscossione. Avete fatto la spesa al negozio? Il macellaio vi ha tagliato ottime fettine di filetto, succose costicine di maiale ed enormi bistecche alla fiorentina, così avete potuto, per l’ennesima volta, mettere insieme pranzo e cena, ché altrimenti vi toccava digiunare (ovvero togliere il disturbo da Palazzo Chigi)? Bene, qualcuno passerà, il macellaio in persona o un garzone al posto suo, a incassare i sospesi. Si fa così, giusto? Tante mamme come la mia facevano la spesa, il titolare annotava in un quadernetto e poi, a scadenze determinate, si regolavano i conti. Bei tempi: di onestà e correttezza fra negozianti e consumatori.

Ve lo siete chiesto, Zanda e Rosato – e se ve lo siete chiesto, vi siete risposti? e ne avete parlato anche col resto della famiglia? e cosa ne pensano loro? – per quale motivo Verdini è corso per l’ennesima volta in vostro aiuto? Perché è generoso? Perché gli state simpatici (non che lui sia un mostro di simpatia ma neanche voi concorrete per il primo posto della speciale classifica)? Per amor di patria? O perché, non volesse iddio, ha in mente di chiedere qualcosa in cambio? Molto, in cambio? Sapendo bene, come lo dovreste sapere voi, se siete intelligenti e onesti, che non glielo poter rifiutare? Anche lui, come voi, tiene famiglia e bisogna prendersi cura della famiglia.

Diamine, è una delle più celebri frasi di Adam Smith – Non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il nostro pranzo, ma dalla cura che essi hanno per il proprio interesseil nume tutelare del libero mercato, che a voi piace così tanto! Non vorrete mica venire meno alla parola data, no? A parte le annotazioni sul famoso quadernetto, ci sono un sacco di testimoni, NOI compresi, di come Verdini e gli altri hanno, in più occasioni, operato per il LORO interesse. Sarà stato – per caso, eh? – anche il VOSTRO?

Cesare Stradaioli