IL LIBRO DEL MESE DI NOVEMBRE – Consigliato dagli Amici di Filippo

Si tratta di un romanzo o, almeno, ne avrebbe un’idea di struttura; se non che, è il romanzo stesso che si rifiuta di farsi racchiudere entro schemi già decisi. Meglio definirlo una serie di episodi, ognuno a sé stante e però tutti fra loro connessi, che nel loro insieme separato ma univoco possono essere anche letti a salto, senza un ordine specifico.
Ha solo 24 anni, Peter Handke, quando pubblica “I calabroni” ed è un esordio che già lascia capire, già si fa leggere come la cifra più importante del futuro (e tardivo!) Nobel per la letteratura. La vicenda, se può essere interessante farne cenno, si svolge nell’ambito di un nucleo familiare ma qui, come poi si consoliderà nelle opere successive, la narrazione, pressoché priva di dialoghi, è talmente rarefatta, così distaccata, analitica al punto tale che il soggetto narrante – che è una costante delle sue opere – fa in modo che essa si oggettivizzi nelle cose, negli accadimenti, nel fluire del tempo, che si separano dai personaggi o, in questo caso, dal personaggio principale, diventandolo esse stesse.
E’ questo l’anno – il 1966 – in cui Handke esordisce anche a teatro col celeberrimo “Insulti al pubblico” (il cinema, con Wim Wenders, arriverà più avanti), ma il lato apertamente ed esplicitamente provocatorio praticamente finisce sul palcoscenico: tutto quanto seguirà nei decenni dopo, da “L’ambulante” a “Prima del calcio di rigore”, da “Infelicità senza desideri” a “La separazione”, “Il peso del mondo”  e così via, avrà, proprio a cominciare da questa opera d’esordio, la tipica struttura della narrazione handkiana che, è da ritenere opportuno pensarlo, ha motivato l’assegnazione del premio a Oslo. Niente urla, niente scenate, niente gesti espliciti, niente rumore che non sia quello della vita che passa senza che le varie scansioni narrative riescano a raccontarla del tutto, anzi: il tempo dilatato, lo sguardo quietamente ossessivo di tutte le sue opere, l’esasperante passo che sembra lento ma che, ogni volta, fa ritrovare il lettore da un’altra parte, la scarnificazione dei rapporti fra le persone e il correre delle loro stesse vite, è già tutto in questo primo romanzo.

Cesare Stradaioli

Peter Handke – I CALABRONI – Guanda – pagg. 249, €18